La Corte di giustizia dell'Unione Europea ha stabilito che i consumatori all'interno dell'UE possono rivendere legalmente giochi e software scaricati, nonostante le restrizioni negli accordi di licenza per utenti finali (EULA). Questa decisione deriva da una controversia legale tra UseftSoft e Oracle, chiarire il "principio di esaurimento" per quanto riguarda il copyright.
Questo principio impone che una volta che un titolare del copyright vende una copia che concede diritti di utilizzo illimitati, il diritto di distribuzione è esaurito, consentendo la rivendita. Questo vale per i giochi acquistati su piattaforme come Steam, Gog e Epic Games. L'acquirente originale può vendere la licenza, consentendo a un nuovo acquirente di scaricare il gioco. La sentenza chiarisce che il proprietario originale rinuncia all'accesso alla rivendita.
Tuttavia, il venditore deve rendere la loro copia inutilizzabile in caso di rivendita per evitare la violazione del copyright. La Corte sottolinea che mentre il diritto di distribuzione è esaurito, il diritto di riproduzione rimane, consentendo solo le riproduzioni necessarie per l'uso legittimo da parte del nuovo proprietario. Ciò consente al nuovo proprietario di scaricare il gioco per uso previsto.
soprattutto, la sentenza specifica che le copie di backup non possono essere rivendute. Ciò si allinea con un precedente caso CJEU (Aleksandrs Ranks & Jurijs Vasilevics v. Microsoft Corp.) che rafforza questa restrizione.
La decisione ribalta le clausole non trasferibili nelle Eula all'interno dell'UE, concedendo i diritti di rivendita dei consumatori, chiarire al contempo le limitazioni all'uso continuato da parte del proprietario originale e il divieto di rivendere copie di backup. L'implementazione pratica, in particolare per quanto riguarda il trasferimento della registrazione e la mancanza di un mercato formale di rivendita, rimane un'area significativa per ulteriori considerazioni.